domenica 19 aprile 2009

AD MALA SUMUS

Vi presento uno dei tanti articoli che, nel corso dei miei 5 anni al Classico, ho scritto per il nostro giornalino scolastico " Ad mala sumus ", creato dal nulla da qualche volenteroso studente e che ha poi riscosso un buon successo nel corso degli anni !!
Io personalmente ho sempre scritto fin dalla IV ginnasio, toccando vari argomenti, dall'attualità, alle recensioni di film, libri e teatro, alle curiosità che questa nostra città nasconde...
Ma è dagli ultimi due anni liceali che ho cominciato a tenere una rubrica, piuttosto fissa, su un argomento a me molto caro, intimamente nostro ma, che nella vita di tutti i giorni, ci viene continuamente sottratto e deturpato nella sua eccezionalità e sul quale, ovviamente, si specula, essendo uno dei più grandi motori del mercato mondiale....Le mestruazioni!!!!!!
E allora ecco a voi uno dei miei primi articoli che risale al 2007....



TREMATE..TREMATE..LE STREGHE SON TORNATE !

La maggior parte delle volte tentiamo di fuggire le cosiddette situazioni " ambigue" perché, in effetti, fanno paura, non conosciamo cosa può succedere e, di conseguenza, privi di un copione,non sappiamo come comportarci ed entriamo in confusione;
Si dimentica spesso che l’ ambiguità è cresciuta con noi, dentro di noi, ed ha influenzato la vita di molti ma soprattutto quella di noi donne e, come sicuramente avete appreso o siete in procinto di apprendere, ciò accadde fin dalla nascita dell’umanità.
Ma cosa abbiamo dunque di tanto straordinario e inquietante?...Occhi,bocca ,naso,due gambe, due braccia…Sì, niente di strano fin qui, ma allora cosa?
Ecco cosa: "Quel prezioso simbolo di vita e di morte insieme che gli antichi vedevano perdere alle donne una volta al mese senza che questo le facesse morire.".
Da tempo l’enigma del sangue si è risolto, ma nei millenni il suo mistero stimolò una serie infinita di miti, credenze, leggende, fantasie e fascinazioni magiche.
Da questo tiepido fluido sgorgarono cosmogonie, fedi religiose, precetti etici, dottrine mediche, comandamenti e tabù, statuti etico-civili. Dal sangue e nel sangue si sono sviluppate la storia sacra e quella profana.
Purtroppo nei secoli non ci siamo limitati a fantasticare su questi strani fenomeni femminili che prendono il nome di mestruazione, dal latino "menstruum", da "menstruus" (mensile), a sua volta derivazione di "mensis" (mese), ma altrettanto spesso ci siamo impegnati strenuamente per tabuizzare, perseguitare ed eliminare la donna, mestruata.
La stessa nostra più antica rappresentante non fu vista di buon occhio, dono e punizione divina,Pandora, come Eva, fece il suo ingresso nel mondo cambiandolo per sempre, andando ad intaccare la sfera divina in cui gli uomini godevano dell’eternità, introducendo il seme di vita ma anche il germe mortifero.
Questa ambivalenza continuerà a suscitare reazioni forti ed opposte ed accompagnerà nei secoli l’involuzione e l’evoluzione dell’immagine femminile, oscillanti dalla divinizzazione ( Mater Matuta..ecc.. ) alla persecuzione. Plinio il Vecchio, l’autore antico più citato in storia mestruale, nel 77 d.c. nella sua Historia Naturalis,simpaticamente scriveva:
" Non si troverà facilmente qualcosa di più stupefacente, di più anomalo del flusso delle donne" e fin qui possiamo sopportarlo, ma poi continua con toni apocalittici: " Al sopraggiungere di una donna che ha le mestruazioni il mosto inacidisce; al suo contatto le messi divengono sterili; muoiono gli innesti, bruciano i germogli del giardino, cadono i frutti degli alberi; al suo solo sguardo, la lucentezza degli specchi si appanna, si smussa la punta delle lame, si oscura lo splendore dell’avorio, muoiono le api degli alveari…I cani, se assaggiano il liquido mestruale, diventano rabbiosi e il loro morso è contaminato da un mortale veleno."
E la cosa incredibile è che la mancanza di prove ( davvero le zucche si seccavano e gli specchi si appannavano? ) non ha intaccato sostanzialmente queste credenze, che sono sopravvissute nel folklore popolare quasi fino ai giorni nostri.
Ancora molti secoli dopo Plinio, D’ Alembert e Diderot nella loro Opera Magna descrivono il mestruo come " uno dei più curiosi e imbarazzanti fenomeni del corpo umano ".
Alla base di tutto questo si erge chiaramente la tradizione cristiana che derivando dall’Antico Testamento, sbandiera più che mai " l’ impurità " del ciclo mestruale e le nefaste conseguenze di esso sulla donna e su chiunque ad essa si avvicinasse.
Vennero quindi istituiti divieti e l’enorme potere della Chiesa sul corpo della donna si è palesato in una lenta ma inesorabile denigrazione con picchi terribili nella caccia alle streghe e anche nella rigidissima morale ottocentesca.
Bisogna ricordare comunque che queste idee hanno coabitato sempre con altre, altrettanto magiche, ma in senso positivo, come la leggenda del Re del Graal analizzata da Giani Gallino:
" Il Re del Graal è un re magagnato che soffre per una misteriosa ferita che mai si rimargina e che duole maggiormente al passar della luna che muta , cioè in concomitanza con i cicli lunari. Eppure proprio la sindrome mestruale e la ferita , che si trova nell’ inguinaia del re , lo rendono magico e taumaturgo, diverso da ogni altro maschio e da ogni altro re."
In questa leggenda è evidente però che per far emergere la simbologia positiva del fenomeno mestruale, l’uomo deve, invidiosamente appropriarsene.


LUCIA II E

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