sabato 19 dicembre 2009

NATALE, CHE PASSIONE !!!

Dopo tutta una settimana di lezioni su lezioni, stanchezza costante e insonnie varie, giovedì decido che quest'anno non posso ridurmi come sempre, alla fine, per comprare i regalini di Natale e quindi dopo un esame e un paio d'ore passate a flesciarsi gli occhi sulla fotocopiatrice, decido che quel pomeriggio sarà MIO e che girovagherò per le viuzze di Firenze in cerca di regalini e relax !!
Prima tappa : decido che dopo 2 anni e mezzo forse è l'ora di comprarmi un nuovo reggiseno, mi dirigo allora in centro decisa a fare shopping; appena entrata nel nogozio di intimo sento subito un certo odore di fallimento nell'aria, ma non mi lascio dissuadere ed entro.
Mi appioppano subito, manco fossi una calamita, la commessa tirocinante di turno, quella che ancora deve imparare il mestiere, non sa nemmeno aprire la cassa senza chiudercisi dentro le dita, ha solo le sembianze di una commessa, in realtà è spersa tanto quanto me lì dentro, in tutto quel carnevale di reggiseni, mutandine, trasparenze e culotte!!
Il risultato è che ci sono due perfette inette che girano confuse all'interno del negozio, io e la commessa, ignorate completamente dal resto del personale impegnato nei frenetici acquisti natalizi.
Provo a spiegarle cosa sto cercando, un pezzo semplice e sobrio, tinta unita, sembra aver capito i miei gusti e quindi torna in un batter d'occhio con reggiseni neri, bene ci siamo, con trine bianche da balia, osceni; mi propone allora altri modelli, in tinta unita certo, tinta unita di leopardo e zebre, niente non ci siamo..
Cambio tecnica, mi sottraggo repentina alla sua vista e faccio tutto da me, scelgo il primo reggiseno verde scuro che vedo, me lo provo, sufficentemente carino, preso !!!!
Esco volentieri dal negozio, ansimando mi dirigo verso S. Lorenzo, devo comprare un borsello a mia mamma perchè sono 12 anni che non lo cambia, credendo che al mercato la gente sia più "laisser faire " e che non ci sia da lottare per scegliere un qualcosa; mi sbaglio...
Ci sono mille modelli, pelle, non pelle, rigidi, morbidi, nonostante il caos riesco comunque ad orientarmi ed a selezionare le ipotetiche scelte, l'unica indecisione resta sul colore, sono orientata sul rosso, ma ci sono tante, troppe sfumature, quale scegliere ?!!
La signora del banco pensa bene di aiutarmi mostrandomi il suo borsello, rosso fuoco vernice, orribile, conoscesse mia mamma poi...
Quindi, vedendomi semplicemente indecisa, mi fa " Senta signorina posso farle una domanda personale?? " ed io " Mah...si.. ", " Quanti anni ha questa persona ?? " ed io, un pò perplessa "Abbastanza ! " e lei " Abbastanza quanti ?? " e io " Tanti !! "..
Allora secondo la commessa, che aveva già dedotto che il regalo era per una vecchia anziana signora, cerca di rifilarmi quei colori da centenarie, marroncino, bordò smorto ecc...
Ignoro il suo consiglio, preso come un'offesa personale, difendo il sex appeal di mia mamma che sembra mia sorella e compro fiera un borsello rosso carminio che sprizza giovinezza da tutti i pori !!!! Tiè.....
Oh ma guarda, davanti al banco dei borselli c'è quel fornitissimo negozio di dvd ?!!
Benissimo, c'ero già stata e avevo visto che avevano quel che cercavo, entro : " Buongiorno, senta volevo questo tal film in dvd !! " e lui, un uomo distino che se la tirava palesemente, " No mi spiace , non è MAI uscito in dvd ! " io casco dalle nuvole, sono incredula, una settimana fa c'era, allora un pò preoccupata affermo " Ma guardi che io l'ho visto coi miei occhi !! " e lui, "No, nel data base del pc non c'è ! " e io " Senta se è finito è un conto, ma non può dirmi che non c'è mai stato perchè io l'ho visto !!! "..
Comincio ad essere un pò alterata, un pò perchè mi sento presa per il culo da uno che fa l'esperto e invece non capisce nulla, un pò perchè prova a farmi dubitare della mia sanità mentale, non mollo e insisto " Magari se lei fosse così gentile da chiedere a qualcun altro, nulla togliendo a lei, ma si figuri, però per quanto mi riguarda lei è un perfetto inetto e potrebbe anche essere inserito qui dai servizi sociali, che ne so io, quindi vorrei parlare con qualcuno di competenza !! " Questo avrei voluto dire e invece ho abbassato lo sguardo e ho cominciato a perdere le speranze, muovendo passi lenti verso l'uscita...
Quando un baldo giovine, notando una donzella oltraggiata da cotanta ignoranza, mi viene in soccorso e come un principe azzurro mi porta con sè in un atro settore e mi da il film, in dvd !!
Pago, estasiata, il polifemo ci rimane di merda e ho la mia soddisfazione personale !!!
Ho quasi terminato la mia odissea di regali, ma prima devo passare dal negozio di computer per comprare una custodia al mio pc, è una cosa semplice questa, mica come comprare un reggiseno, non dovrebbero esserci intoppi di nessun tipo; entro e per non coinvolgere nessuno vado dritta dritta a scegliere la foderina, presa, rossa bellina, mi guardo intorno sorpresa che nessuno mi abbia intralciato, dato le vicissitudini della giornata, allora vado alla cassa a pagare....Non c'è coda, solo un ragazzo prima di me che sta finendo di pagare, tiro fuori i soldi, aspetto, fischietto un pò, tocca a me...Il sistema si impalla, non riescono a battere gli scontrini, ad aprire la cassa, a passare il prodotto...Non posso crederci, è un sogno, un incubo, sono così ricoperta di sfiga o c'è qualcuno che complotta contro il mio Natale?!!
Ormai esausta aspetto, occhi smarriti, pugni stretti, voglia di strangolare Babbo natale e intanto canticchio tra me e me.. " Abbasso il Natale, aumentano le spese, fortuna che non viene 30 volte al mese !! "



lunedì 2 novembre 2009

NOTTE PRIMA DEGLI ESAMI

Ieri, 1 Novembre : Tutti i Santi....
Oggi, 2 Novembre, giorno del mio esame, i Morti !!
Buon inizio direi, un mese prima dell'esame ci fai una risata, " ehi io do l'esame per i Morti, che sculo ! ", poi via via che il grande giorno si avvicina senti salire un leggero formicolio ai piedi, che giorno dopo giorno sale, sale e sale, fino ad arrivarti al cervello il giorno prima dell'esame !!
Il giorno prima dell'esame la tensione che hai accumulato si esprime in ogni tuo gesto, io personalmente divento frenetica, stordisco chi mi sta intorno coi miei atteggiamenti, il più delle volte la povera vittima è la mamma che, dopo avermi convinto a chiudere i libri, è costretta ad inventarmi la giornata pur di intrattenermi, di non farmi andare con la testa lì, all'esame !
E allora è costretta ad assecondarmi nei miei capricci, spesso insani, attacchi bulimici per esempio in cui avrei voglia di nutrirmi a vita di fragole e acciughe, oppure portandomi fuori a fare uno shopping sfrenato in cui finisco sempre per litigare con le commesse, che mi vogliono far fessa facendomi credere che un giubbottino tipo pallone aerostatico mi snellisca !!
Dopo essermi stufata di cercare conforto e distrazioni in cose così materiali, allora mi dedico alle persone in carne ed ossa e in un paio d'ore vorrei vedere tutti, senza distinzioni, zii, parenti, amici, amici i famiglia ecc...Ovviamente MAI nessuno è disponibile quando serve a me e quindi abbandono l'idea di fare la " socievole " col mondo e comincio ad odiare tutto e tutti, odio incontenibile ed incontrollabile verso l'umanità !!
Finalmente, dopo aver fatto vedere i sorci verdi a mia mamma per tutto il pomeriggio, vengo accompagnata al treno che mi porterà a Firenze e che libererà per una buona settimana la madre dai tormenti di sua figlia !!
Una volta arrivata a Firenze, accompagnata dalla pioggia ovviamente, ti rendi conto che la tua serata non si prospetta un gran chè : a piedi dalla stazione a casa, in casa c'è solo una smunta minestrina col dado, in tv le solite stupidaggini, il bagno che aspetta di essere pulito, magari nessuna delle mie coinquiline, quindi sola soletta a casa per tutta la notte, con un'improvvisa paura dei fantasmi che non sai da dove ti sia uscita, un incubo !!
Una volta arrivata a casa ti ricredi su tante cose ed hai un embrionale abbozzo di ottimismo, dai non è poi così male la minestrina, in fondo la sera bisogna stare leggeri ( !! ), il bagno non è poi così sporco, in tv non c'è nulla, ma chi se ne frega, mi leggerò un buon libro, e poi ogni tanto essere la sola padrona della casa ci vuole !!
Ecco, questo slancio di vita dura solo pochi secondi, dopo di cui torni subito alla nuda e cruda realtà, sei sola, i fantasmi sono in agguato, fuori piove e domani hai l'esame, un Signor Esame che ti romperebbe molto le palle non passare o fare male !!
Allora, come per miracolo, trovi l' illuminazione, la soluzione suprema, andare a letto, era così semplice, dormire, staccare la spina dal mondo e dormire...
Ti stai già assuefacendo al sonno quando ti ricordi che sei una psicopatica e che, data l'ansia, probabilmente la notte non dormirai e quindi cerchi le tue fedeli pasticche alle erbe rilassanti, una bomba soporifera insomma, sperando che ti assicurino un coma lungo e ristoratore, sei già a letto col tuo bicchiere d'acqua per la tua droga quando ti accorgi che le tue pillole sanno di mangime per pesci e allora ti chiedi se siano scadute e purtroppo ne hai subito conferma, sono scadute, maledizione !!
E lì c'è il crollo psicologico, vai, eccoci, è finita, stanotte non dormirò, senza le mie pillole non posso andare da nessuna parte, e ti trasformi subito in una tossico dipendente, affidando alle tue pasticche tutte le colpe, tra cui anche quella di non dormire e di bocciare l'esame il giorno dopo !!
Ma subito ti riprendi, cavolo NO, io non dipendo dalla chimica, NO, sono una donna libera, decido di disintossicarmi e quindi di andare a letto senza pasticche...Ma con mille pensieri !!!
Aiuto, non riesco a prender sonno, non mi ero mai accorta che questo letto è scomodo, ma questo cuscino poi, uffi....Pensa alle cose belle Lucia, belle e leggiadre come l'amicizia, l'amore, la poesia, lascia stare quelle maledette pecorelle, non contarle, non serve a nulla, lo sanno tutti ormai, pensa al fine settimana, al Sabato con le amiche e il ragazzo, alla Domenica coi nonni...Ma no, cavolo, siamo al Lunedì e i nonni stanno dormendo, tutti dormono !!
Infine il sonno ti vince, per inerzia, sei sopraffatta, ti avvolge ma continua a tormentarti per tutta la notte con sogni strani, caotici, dove sei sempre tu ad essere inseguita dalla polizia, coi cani alle calcagna !!
La mattina dopo ti svegli, sempre per inerzia, ti svegli stanca, terribile sensazione di aver galoppato tutta la notte invece di aver dormito, guarda caso ti viene sonno appena suona la sveglia maledetta, che peccato, è ora di andare al patibolo, hai l'esame ! Dopo un caffè di quelli ristretti, tipo grappa, prendi il bus, arrivi all'università, fai lezione, mensa, dai il tuo esame, prendi 30, torni a casa e scrivi di questa giornata che sembra non voler finire, ma questa è un'altra storia...

martedì 22 settembre 2009

PROFESSIONE : INCONCLUDENTE !!

Inconcludente: " Uomo, che non conchiude nulla, inutile, insignificante ", questa è la definizione che da il nostro dizionario della lingua italiana, il nostro non nel senso di "patria ", proprio il nostro di casa messeri-lazzeri, uno scalcinato Zanichelli del 1955, d'altronde chi ha fatto il classico ci si affeziona a queste cose pulciose,ormai superatissime e crede di non poterne far a meno !
Comunque, il punto è, che sono stata tradita dal mio dizionario-relitto, voglio dire sono l'incarnazione dell'inconcludenza io, ma non posso essere anche sinonimo di inutilità e insignificanza; le persone inutili non esistono in fondo e mi meraviglia che nel '55 non lo sapessero, quelle insignificanti neppure, diciamo che esiste il colore e le sue mille sfumature ma anche, au contraire, i grigini e le loro plumbee sfaccettature..Ecco mi sembra più giusto così, attribuire ad ognuno un colore, segno di vita, ma ad ognuno il suo !
Non fidarsi mai di un dizionario che " definisce e giudica ", una donna inconcludente in questo caso, senza sapere nulla di lei, giammai.
Io vi do la mia definizione, personale e quindi vissuta, perchè anch'io ho il mio colore e da ciò il carissimo Zanichelli dei miei cojioni non può proprio trascendere. Scusate la volgarità ma quest'affronto è personale, me lo sono legato al dito e quando io mi lego qualcosa al dito, è la fine...
Tanto per cominciare una Lucia inconcludente è "doppia", si odia e si ama per come è, in ogni situazione emerge questa ambivalenza ossimorica: è cosciente di essere inconcludente, chissà perchè le persone così sono sempre estremamente coscienti di come sono, c'è tanta gente alla ricerca continua di un sè, del " Chi sono-dove sono- da dove vengo ? " , perchè non darla a loro una coscienza, perchè a noi, a me...
Logica conseguenza del sapere come siamo è, nella maggior parte dei casi, odiarsi, un pò perchè non ci piacciamo mai, come volere i capelli ricci quando si hanno lisci e viceversa, un pò perchè, che palle, ci siamo già scoperti, allora fine, eccoci al capolinea ?!
Altrettanto logica conseguenza dell'odiarsi è amarsi anche un pò, voglio dire sono una merda ma qualcosa di buono anche io ce l'ho, e, è un classico, ti fai l'elenco mentale di cosa hai di buono e che merita di non soccombere nel baratro del buio: sono brava a scuola, ho una famiglia, i nonni sani, l'amore, le amicizie care...E così un pò, dopo un pò, riacquisti fiducia in te stessa..
Ora, una Lucia-inconcludente, con l'anima spaccata, come ho detto sopra, le cui parti sono sempre in lotta tra loro, un pò come il "visconte dimezzato" di Calvino, ci sguazza in realtà in questa situazione, anzi è lei stessa a fomentare la guerra dello spirito..Esatto perchè i veri inconcludenti, ci stanno davvero male a non concludere mai un cavolo, ad essere così insomma, ma quando avrebbero la possibilità di riscattarsi, fanno di tutto per scansarla, non c'è verso, non riescono a uscire dal tunnel !
Non parlo di filosofie, parlo di realtà e fatti tangibilissimi, per esempio, oggi 22 / 09, io mi ero fatta un bel programmino, concordato con mia mamma e tutto bello infiocchettato di quello che avrei fatto questa mattina, e cioè, andare a comprare la vernice per camera mia e vedere se mi entrava l'occhio in qualche mensola, sono le 11:20 ora ed io è circa 1 ora che sto qui a scrivervi il perchè sono inconcludente ma non inutile, ergo, quando chiamerà la mamma e mi dirà se sono già tornata, io avrò l'alibi pronto che sono stata al computer a scrivere sul mio blog per l'esame di informatica..Se mia mamma fosse robotica e tuttofare, allora sarei finita e il mio alibi in 5 secondi si sgretolerebbe, ma so che verrò irrimediabilmente compresa, non giustificata ma compresa sì, perchè in realtà in famiglia siamo tutti così, babbo, mamma ed io, ognuno a modo suo ma tutti e tre lasciamo tutto a mezzo e nel nostro caos ci crogiuliamo con gusto alla fine ! E' il potere del colore.....

martedì 8 settembre 2009

LA FLAGELLAZIONE

Piero della Francesca è l'autore di questo dipinto, capolavoro riconosciuto da sempre e in quanto tale oggetto di studio per interpreti e critici d'arte dal mondo; esiste un'interpretazione per tutto, o quasi, nella vita, ecco nella categoria del " quasi tutto ", io , l'arte ce la infilerei!
Si sente dire che l'arte è come l'amore, libera espressione di un cuore vagabondo di un pittore/amante sincero e squattrinato ecc....
Lo dico anch'io, dico che l'arte è come l'amore sì, è cuore e testa allo stesso momento, estro e tecnica perfetta, è dote innata e frutto di anni ed anni di esperienze..
Non sciorinerò qui una delle tante interpretazioni validissime del quadro, mi fido ciecamente di chi le ha formulate, ma vorrei raccontare che cosa mi ha fatto innamorare di questo dipinto a suo tempo, quando ancora non capivo nulla se non che studiandolo bene avrei preso un distinto all'interrogazione !!
Scuola : Bambina cicciotta con occhialetti orripilanti di tartaruga che tutto faceva, non aprire libro, stare al termosifone a chiacchera, litigare con maschi e femmine indistintamente, ricevere ( questo ingiustamente, lo giuro ) lettere a casa di richiamo, tagliarsi le mani con i seghetti per il compensato, tutto insomma, tranne che starci col capo !! Ecco me in IIa media !!
Diciamo che interessarmi alle cose non era per me una priorità, le uniche cose per cui attivavo il cervello erano le poesie decadenti e il disegno artistico, qui mi impegnavo tanto, anche se non sono mai stata brava a disegnare, ma facevo uno sforzo immenso iniziale quando c'era da fare il disegno, " lo scheletro " del quadro e poi mi buttavo sulla pittura, lì ero più brava, precisa, ci stavo giornate e nottate a volte, pazza se ci ripenso !!!
Non a caso, questo mio interesse per l'artistica si accompagnava ad una grande stima per il mio Professore, mio maestro anche di teatro, anche questo non a caso, sta di fatto che mi piaceva ed avevo anche le mie piccole soddisfazioni !
E così, mentre durante le ore di disegno bene o male c'era disciplina e dedizione da parte di tutti, durante le ore di teoria era diverso, non sempre la lezione catturava l'attenzione, effettivamente non è facile innamorarsi delle colonne doriche e della lex aurea men che meno!!
Fu in un pomeriggio dei rientri settimanali, occasione ottima per schiacciare un pisolino a scuola, che il Prof. partì a spiegarci Piero ed alcune sue opere selezionate tra cui " la Flagellazione di Cristo "; per la prima volta mi resi conto che si può davvero amare il proprio mestiere, il Prof. Fabbri è stato il primo insegnante, non dico l'ultimo ma giuro che si contano sulle dita di una mano, a trasmettermi delle emozioni, quelle che riconoscevo anche nella sua voce mentre spiegava; quel giorno mi sono innamorata di questo quadro e delle persone che " sentono " quello che fanno, che ogni volta lo rivivono come se fosse la prima, anche di fronte allo stesso pubblico, ad una delle tante classi !!
Allora, passiamo alla spiegazione, cerco di riportarla incontaminata, così come io me la ricordo, senza andare a cercare conferme su libri d'arte, per cercare di mantenerla il più trasparente possibile anche nel ricordo che ne ho.
Nella parte destra sono rappresentati tre personaggi, i due laterali ben vestiti, con casacche adornate che sembrano discutere tra loro, rappresentano probabilmente i notabili urbinati Serafini e Ricciarelli che paiono rievocare l'anima di Oddantonio II da Montefeltro, il personaggio centrale, che, innocente, morì in una congiura; effettivamente il personaggio centrale ha tutto l'aspetto di essere una vittima sacrificale, ha indosso una tonaca rossa, scalzo, aspetto cereo e mortifero, anima innocente invocata dai due dialoganti.
Urbino, ducato dei Montefeltro, sembra essere rappresentata sullo sfondo e questo avvalora la tesi dell'identificazione dei tre personaggi, ulteriormente avvalorata dal fatto che a Piero della Francesca i Montefeltro commissionavano opere, tra cui i famosi ritratti, in quanto pittore di " corte ".
Quindi, il dolore e l'ingiustizia per il sacrificio di una vittima innocente, Oddantonio, richiamerebbe la flagellazione di Cristo, rappresentata sulla sinistra, alla quale è tutta l'umanità a partecipare, per una espiazione corale della colpa.
Un altro aspetto curioso, misterioso e ovviamente geniale, che sicuramente mi affascinò moltissimo e tuttora mi incanta è che, alcuni studiosi visionando dall'alto l'opera, notarono che nel lastricato sottostante la colonna e il Cristo sembrava essere rappresentato una sorta di pentagramma, qualche genio lo mise davvero in musica, interpretando le linee bianche come righe del pentagramma e le mattonelle nere come note musicali, cosa ottenne? Una marcia funebre..
Ecco, questo è quello che mi ricordo così, di getto, poco di artistico magari ma una bellissima storia, un bel racconto che ancora riesco a raccontare e questo mi fa piacere.
Insomma tanto fu l'amore per quest'opera che il Professor Fabbri vedendomi, forse per la prima volta, così presa mi chiamò a tenere una lezione su la Flagellazione nell'altra sezione, questo mi riempì di gioia e devo dire che fui proprio brava, forse un pò saccentina ma vabbè !
Poi a distanza di qualche mese mio babbo mi portò ad Urbino al Palazzo Ducale a fare una gita, finalizzata principalmente a farmi vedere questo benedetto quadro una volta per tutte, insomma l'ho visto e dopo aver fatto suonare l'allarme di tutto il museo almeno tre volte, ho pianto tanto !!!







martedì 1 settembre 2009

" 'Aνδρα μοι èννεπε, μοùσα, πολùτροπον, òς μàλα πολλà πλàγχθη, èπεi Τροìης iερòν πτολìεθρον èπερσεν· πολλòν δe àνθρoπων ìδεν àστεα καì νòον èγνω, πολλà δ'ò γ' èν πòντo πàθεν àλγεα òν κατà θuμòν, aρνùμενος èν τε ψυχèν καì νòστον eταìρων. "

venerdì 7 agosto 2009

LA BADOGLIEIDE


E' con grande onore che vi presento questo testo, da me personalmente selezionato per omaggiare un grande personaggio della storia italiana; generale e politico italiano di fama, Maresciallo d' Italia, senatore e Capo del Governo, nominato Marchese del Sabotino e Duca di Addis Abeba : Pietro Badoglio !


O Badoglio, pietro Badoglio
ingrassato dal fascio littorio
col tuo degno compagno Vittorio
c'hai già rotto abbastanza i coglion !
Ti ricordi quand'eri fascista
e facevi il saluto romano
ed al Duce stringevi la mano
sei davvero un gran bel porcaccion !
Ti ricordi l'impresa d' Etiopia
e il ducato di Addis Abeba
meritavi di prender la meba
ed invece facevi milion !
Ti ricordi la guerra di Grecia
coi soldati mandati al macello
e da allora per farti più bello
rassegnavi le tue dimission !
A Grazzano giocavi alle bocce
mentre in Russia crepavan gli Alpini
ma che importa ci sono i quattrini
e si aspetta la buona occasion..
L'occasione è arrivata
è arrivata alla fine di Luglio
ed allor per domare il subbuglio
ti mettevi a fare il dittator !
Gli squadristi li hai richiamati
gli antifascisti li hai messi in galera
la camicia non era più nera
ma il fascismo regnava padron..
Mentre tu sull'amor di Petacci
ti affannavi a dar fiato alle trombe
sull' Italia calavan le bombe
e Vittorio calava i calzon !
I calzoni li hai calati
anche tu nello stesso momento
ti credevi di fare un portento
ed invece facevi pietà !
Ti ricordi la fuga ingloriosa
con il Re verso terre sicure
siete propio due sporche figure
meritate la fucilazion !!
Noi crepiamo sui monti d' Italia
mentre voi ve ne state tranquilli
ma non crederci tanto imbecilli
da lasciarci di nuovo fregar..
Se Benito c'ha rotto le tasche
tu, Badoglio c'hai rotto i coglioni
pei fascisti e pei vecchi cialtroni
in Italia più posto non c'è ...

sabato 25 luglio 2009

C' E' DI MEZZO IL MARE....

Mamma mia che regressione, ogni tanto, spesso, mi ritrovo a pensare a cose, fatti, situazioni assurde vissute anni fa, sulle quali a suo tempo mi gasavo da morire tanto era il ridere !!
Poi penso che ora sono grande, ho 20 anni tondi tondi, non gioco più al gioco della bottiglia, non faccio più le " vasche " il sabato sera, non aspetto più la lettera da Hogwarts, attualmente mi sento molto babbana in effetti, l'era di Dowson's creek è andata...
Su alcune cose però resto intransigente, non riesco a farne a meno in un certo senso tanto mi hanno accompagnato nella mia pseudo-adolescenza : tutte le serie di Streghe, per esempio, meticolosamente registrate a suo tempo, i cartoni della Disney che almeno una volta ogni due mesi me li ripasso tutti, le canzoni delle Spices e i loro video su you tube, i miei braccialetti, braccialettini, anelli e anellini che mi ricoprivano completamente le braccia negli anni delle medie, insomma, c'è una certa filosofia in tutto ciò, un qualcosa di talmente intimo e personale da cui, anche quando purtroppo prendono il sopravvento brutti ricordi, non puoi allontanarti completamente...
Sono perlomeno ricordi genuini, spontanei nella loro ingenuità, non c'era nessuna forma di idolatria, ma semplicemente la volontà di assomigliare a qualcuno, in quella fase della vita, piuttosto lunga, in cui non ti senti nessuno, in cui sei totalmente da modellare e sei tu il primo a saperlo, con l'aiuto del tuo corpo che ti mostra costantemente cosa sei, una pallina di pongo da cui tirar fuori qualcosa !!
Ripeto, io a 12 anni leggevo Harry Potter e aspettavo la lettera da Hogwarts, sperando di scoprirmi almeno mezzo sangue, ma oggi a 12 anni si va coi ragazzi, ci si trucca gli occhi, si lotta per uscire la sera e non sono le Spices o qualche innocente travestimento a intrattenerci le serate ma Paris Hilton, il computer, i videogiochi e i Tokio Hotel, sui quali ancora io mi interrogo se il cantante sia maschio o femmina...Insomma dai, le mode si trasformano in passioni, ciò che è commerciale diventa dominio di tutti, non c'è voglia di cercare, di scoprire ma si accetta tutto così, senza pensare, quello che viene prenderò, quello che mi proprinano più che altro !!!
Comunque in ragazzine di 12 anni ancora è accettabile una confusione del genere, un caos totale sui gusti, un seguire i venti come una banderuola, cosa che tra l'altro fa ben pensare, perchè prima o poi, se è capace di cambiare, il vento giusto lo trova e sarà anche in grado di seguirlo; ma in ragazze, donne di 18, 20 anni, ciò non è più ammissibile, non è concesso che una ragazza di 20 anni, benestante, a cui nulla è precluso, idolatri Paris Hilton perchè secondo lei è una gran donna, ricca, bella, col cane di marca e anche coraggiosa perchè si è fatta tre giorni di galera !!
Non è ammissibile che dopo una storia di 4 anni si scopra che lei era da due che se la faceva col suo migliore amico e tutti lo sapevano tranne lui, il diretto interessato o che la fidanzata di uno dei tuoi più cari amici dica " o me o lei "...
Le storie finiscono, i rapporti s'incrinano perchè, dopo un anno che si sta insieme, si sente il bisogno, implacabile, di provare altro, se poi sono donne o uomini o entrambi non importa, ma si vuol sperimentare, come dare torto a questi soggetti, tempo per mettere la testa a posto c'è sempre, quello per fare le cazzate va sfruttato fino alla fine...E così, discoteche, tacco 12, aggiornare lo stato su facebook da impegnata a single, tradimenti, grande fratello, dimenticare, tutta questa smania di dimenticare qualcosa, ancor peggio qualcuno, ma come è possibile aver voglia di lasciare il ricordo di una persona ??
Io non l'ho mai provata, l'ho sempre vissuta come un istinto immediato, ma mai costante nel tempo, sono quei pensieri che ti vengono in mente quando devi " sbollire ", cuoci un pò nel tuo brodo e poi stop, occhi aperti, monito ben chiaro in fronte ma basta desiderio d'oblio.
Secondo me voler cancellare qualcuno significa negare se stessi con una violenza tale da farmi spavento, davvero, non è un qualcosa che ha a che fare con l'umano, è una delle tante scorciatoie umane ma non ci appartiene veramente per natura ! E invece è un sentimento così diffuso, il bisogno e la voglia di dimenticare, per non soffrire, per non fare i conti con se stessi e con gli altri, per ricominciare ex novo, per far finta che niente sia successo, per masochismo infinito, per pigrizia, egoismo, menefreghismo e ignoranza grande...
Insomma, tutto è lecito pur di scansare la vita e le sue dimensioni !!
Non so a cosa mi porta tutto questo discorso, certamente ad una grande ansia, non ansia di vivere ma di dover sopravvivere in questo mondo dove non c'è più spazio per le frustrazioni, per i no che tanto servono, per esigere qualcosa in più da qualcuno, un mondo, una società in cui non si ricerca la luce ma l'oblio....

sabato 18 luglio 2009

PEANUTS CHE PASSIONE !!!!!

I due fratelli Lucy e Linus Van pelt sono un qualcosa di unico
nel genio di Charles Schulz ; Linus con la sua coperta " transizionale "
è diventato uno dei più popolari fenomeni sociali, psicologici e culturali
dei nostri tempi...Non è solo un semplice oggetto che gli ricorda la mamma
e gli da sicurezza nei momenti difficili, infatti, chi, come me, legge i peanuts
dall'età di 6 anni si sarà accorto che Linus con la sua coperta fa tutto :
si concentra nei momenti di massima tensione, per esempio nella lotta
strenua contro la sorella Lucy, la usa come fionda di precisione per
sbalordire tutti e farsi invidiare, lo rilassa , se la contende perennemente
con snoopy che gli tende continui agguati, ci fa filosofia con Charlie Brown....
Linus è un piccolo genietto di tre anni, filosofo, un pò scienziato, ometto di
grande cultura, paziente e curioso di tutto, rappresenta, in un certo senso,
la Mente, che si contrappone ma allo stesso tempo si completa col Corpo,
impersonificato dalla scorbutica Lucy, saputella, bisbetica e disarmante in
ogni situazione che fa costantemente impazzire il fratello !!
Insomma, sono la coppia perfetta, le strisce in cui compaiono insieme sono
delle chicche meravigliose, uno spaccato sulla vita, una finestra realistica sul
mondo e su molte storie che quotidianamente incontriamo !!!

lunedì 6 luglio 2009

I GUFI SON STUFI, HAN VOGLIA DI CANTARE !!!!


I Gufi, nati nel 1964 e scioltisi solo 5 anni dopo, furono un gruppo musicale italiano, dialettale milanese e cabarettistico; il fondatore Nanni Svampa, chitarra e piano, ha modo di incontrare nel vivo ambiente culturale milanese il jazzista Lino Patruno con il quale discute l'idea di allestire spettacoli di cabaret concerto, il gruppo si completa in seguito con l'arrivo di Gianni Magni e Roberto Brivio, prendendo il nome de I Gufi....
I quattro gufi grazie alle loro strampalate caratteristiche, all'originalità dei testi, dei temi trattati, alla commistione perfetta tra ironia beffarda e profonda cultura, vanno a costituire l'ideale di un' Italia che si interroga su se stessa, che, dopo aver taciuto i duri morsi della fame, torna a camminare con le proprie gambe ma aperta alle contaminazioni esterne; ideale del quale si fanno portatori anche altri soggeti rilevanti della musica e della storia italiana, Dario Fo, Enzo Jannacci e il grande Giorgio Gaber!!
L'alchimia funziona bene : Nanni Svampa, il cantastorie , è il cantore della Milano dialettale.
Lino Patruno, il cantamusico, un jazzista tuttora attivo nel teatro. Gianni Magni, deceduto prematuramente, detto il cantamimo, figlio della cultura circense, capace di assumere posizioni ed espressioni grottesche, cantando con voce bianca.
Roberto Brivio, autore dei testi più originali, per questo detto il cantamacabro.
I Gufi, in divisa originale, calzamaglia nera e bombetta, conquistano la Lombardia e rapidamente l'Italia, girando teatri e teatrini con freschi arrangiamenti, testi frizzanti, portabandiera della canzone popolare italiana.
Con l'arrivo del '68 e della protesta pacifista nel mondo, I Gufi, portano in scena spettacoli politici di grande rilievo, ricercando, sarcasticamente, nel passato miti militari e patriottici da abbattere definitivamente, da Muzio Scevola alla Fiat di Torino !!
Autori di testi eccezionali, dalla canzone popolare, canzone d'epoca, ballate macabre, satira politica e sociale, nonsense e unorismo, I Gufi sono immortali, non solo nelle ristrettissime nicchie di fan, ma nella cultura della gente in quanto italiana, nei successivi gruppi folkloristici ad Elio e le storie tese che molto gli devono !!!!
I Gufi....son stufi...han voglia di cantare....E insieme il silenzio...decidon di spezzare !!!

martedì 23 giugno 2009

MSN : UNA CONVERSIONE A META'

Ebbene sì, dopo tanti anni di voluta astinenza, contrastata e ostacolata da tutti i miei amici che mi spronavano a " darmi una svecchiata ", sottolinenado ogni volta da bravi cinici che " Luci siamo nel III millennio ", svilendo crudelmente la mia passione di scrivere lettere e minacciando di regalarmi una civetta tipo Harry Potter per il mio compleanno.....La conversione è avvenuta !!
Una conversione da atea ad agnostica, intendiamoci, da una che "non crede" a una che "sospende il giudizio"; non ho avuto nessuna illuminazione ma semplicemente ho sentito il bisogno di sentire di più alcune persone da cui sono lontana per motivi di studio, la mia May per esempio, impegnata a Forlì, mia cugina a Roma...
Dopo tante pressioni a cui sono stata sottoposta credevo che fosse più difficile "piegarmi " alla logica di msn, cioè di comunicare solo attraverso uno schermo vuoto, triste e freddo, non è proprio da me ma, alla fine ha prevalso la logica del " è meglio fare un piccolo sforzo piuttosto che sforzarmi di non farlo "....Ecco, preciso, io funziono proprio così, mi accorgo sempre dopo che molte delle mie energie sono state spese inutilmente a sforzarmi di non fare, di non pensare ciò per cui facendo e pensando guadagnerei moltissimo !!!!
Poi alla fine sono anch'io un computerino, funziono a modo mio, non esistono manuali nè tecnici che possono aggiustarmi se non chi mi conosce e mi vuole bene, ma anch'io ho tanto spazio dentro, tanta "memoria" in cui tutto viene inserito, integrato, rimescolato e anche cancellato, mai per sempre però.
Sospendere il giudizio, nel mio caso, significa attendere il momento giusto per rioprenderlo in mano e rielaborarlo, come tutto d'altronde, niente ha una dimensione definitiva, stabile e salda sì, ma mai definitiva; quando uso msn per parlare con le persone mi accorgo di essere sempre me stessa, che il computer malefico che non smetterò mai di odiare non distorce però la mia personalità che rimane integra, anche se mediata, forse però perchè parlo con persone che sanno chi c'è dall'altra parte dello schermo, non estranei, perfetti sconosciuti ai quali di punto in bianco racconto la mia vita...Chissà, a me fa un effetto strano, forse sembro un idiota a pormi queste domande, a filosofeggiare sul nulla di fatto, ma sono sensazioni, pensieri che davvero mi sfiorano e a cui non so darmi una risposta, o forse sono solo pippe mentali inestirpabili....
In fondo devo ringraziare msn, perchè rafforza quella che era la mia abitutine e convinzione iniziale: ogni volta che vedo quell'omino verde attivo sullo schermo, mi vien voglia di metterlo invisibile e alzare il telefono, per sentire almeno la voce di chi penso !!!!!

sabato 20 giugno 2009

" ONE FLEW EAST, ONE FLEW WEST, ONE FLEW OVER THE CUKOO'S NEST "

Purtroppo la traduzione italiana, benchè affascinante, non rende pienamente il significato simbolico del titolo di questo capolavoro assoluto del cinema.
Il termine " cuckoo " significa letteralmente " cuculo ", ma in senso traslato può significare "pazzo ", quindi la traduzione più realistica sarebbe "qualcuno diventò pazzo ".
Il riferimento al cuculo è una metafora meravigliosa e pienamente azzeccata perchè, come l'infermiera capo dell'ospedale psichiatrico che, insinuandosi nelle menti dei pazienti, se ne impossessa e le distorce, rendendo effettivamente pazzo chi non lo è mai stato, chi, come Randle Mc Murphy, il protagonista egregiamente interpretato da Jack Nicholson, ha sempre creduto e cercato di far capire che i confini tra follia e normalità sono estremamente labili, sfumati, che l'evasione tanto agognata dai malati dell'ospedale è un'evasione alla ricerca della vita, la vera vita, altrettanto folle e malata mentale.
Così, come l'infermiera capo, fa anche il cuculo, uccello che non costruisce il proprio nido ma sfrutta quello altrui per deporre le sue uova, uccidendo i cuccioli del nido di cui si appropria, e facendo accudire i propri dai genitori adottivi, che continuano a crescerli credendo che siano i loro.
E' terribile come a volte la crudeltà della natura ci rassomigli e rispecchi alla perfezione tanti dei comportamenti umani che, non essendo fisiologici per noi a differenza che per il cuculo, ci trasformano in bestie inumane; il cuculo lotta per la vita e la sopravvivenza della specie rispondendo alle sue dinamiche naturali benchè terribili, l'infermiera capo, i medici, gli infermieri dell'ospedale psichiatrico lottano per la morte di chi non ha colpa se non quella di voler far assaporare un soffio di vita nel baratro.
Il film, girato nel 1975 da Milos Forman, vincitore di ben 5 premi oscar, caso unico nella storia del cinema da 40 anni, ha accompagnato un periodo di grandi rivoluzioni, culturali, sociali, politiche di cui si fecero rappresentanti studenti, lavoratori, artisti di ogni genere, gente comune, che esprimeva, con tutte le forze, la voglia di cambiare, di fare qualcosa per lasciare un mondo migliore a chi sarebbe venuto dopo.
Questo film ha contribuito concretamente alla ridefinizione del concetto di follia e di normalità, smascherando i disagi dei malati degli ospedali psichiatrici, la disumanità dei trattamenti a loro riservati, la ghettizzazione dell' alienato mentale, del borderline, elemento che sfugge dalle maglie e dalle dinamiche della società pura, sana, il tutto condito da diffidenza, paura, terrore non del diverso, ma più tragicamente dell'Altro.
Il film è agghiacciante per le verità nude e crude che ti sciorina davanti agli occhi, ma, come sempre dove c'è Nicholson, ti fa sorridere dall'inizio alla fine, ti fa piangere ed emozionare per l'ingegnosità di Randle che fa di tutto per contrastare l'attività destruente dell'infermiera capo, nonostante l'ambiente e le tante proibizioni imposte dalla morale ferrea dell'ospedale, giocando sporco a poker con i malati, introducendo alcool, donne e vita nell'ospedale , improvvisandosi cronista sportivo di baseball essendo stata spietatamente vietata la visione della partita che tutti aspettavano, rifiutando le medicine, organizzando tornei di basket e una meravigliosa gita in peschereccio, diventando così evasore, sobillatore di animi, soggetto sempre più pericoloso agli occhi della società che già cominciava a stendere su di lui la sua ombra di morte.
La sovversione dei ruoli è l'arma vincente di questo film, dove quelli che " normalmente " vengono considerati funzionari della sanità al servizio della società nella riabilitazione dei malati, emergono da questo affresco come le vere bestie disumane e folli per le quali non c'è davvero cura, mentre il mitico gruppo di malati che accoglie Randle si rivela carico di energie e sano nelle sue paure infantili, fobie, litigi, risate isteriche e inutili, discorsi senza senso, insomma uomini a tutti gli effetti, amanti del baseball, fobici per le sigarette, arrapati davanti a una bella donna, indifesi, innocenti, ma anche bugiardi e scaltri all'occasione, eccessivamente loquaci o muti, impassibili come il Nativo americano, colosso del gruppo, sfruttato da Randle nei suoi mille tentativi di fuga per scavalcare la recinzione o per fare canestro senza problemi di elevazione. E' in questo " non mondo " della follia, il film è infatti girato quasi unicamente all'interno dell'ospedale psichiatrico con pochissime scene all'esterno, che, turbato dall'ingresso di una vita in più, succede la tragedia; Randle tenta di strangolare l'infermiera capo che, avendo fatto pressione sul più giovane del gruppo, minacciando di rivelare le sue trasgressioni alla madre da lui tanto temuta lo ha spinto al suicidio. Il ragazzo si taglia le vene e l'infermiera infierisce sul gruppo, riversando la colpa su di loro, giocando sulle loro paure, sul loro dolore, ripristinando ancora una volta l'ordine nel presunto caos.
L'accaduto segna definitivamente il destino di Randle che viene lobotomizzato in quanto soggetto pericoloso per la società; mentre i compagni preoccupati si chiedono che cosa gli abbiano fatto, eccolo tornare, portato in barella stordito, inebetito, vegetale, senza più possibilità di parlare, di fare, ammutolito, distrutto da una società che lo voleva morto perchè invidiosa della sua vitalità.
Ma Randle vive, vive negli animi dei suoi compagni, vive nel ragazzo morto, suicidatosi per poter finalmente vivere, vive nel Capo Brondem, l'indianone, che , chiedendosi " ma cosa ti hanno fatto amico mio " lo soffoca con un cuscino, per liberarlo da quella schiavitù alla quale non è mai sottostato e nella quale ora lo hanno incatenato, piegato a forza.
Lo soffoca, contraccambiando così il favore, quello di averli liberati tutti lui per primo, liberati dalle maglie di una società che non li voleva se non in stato vegetativo, di averli liberati dalla storia, dalla storia della loro malattia, dalla figura incancrenita del pazzo da manicomio, da se stessi.
Randle vive, vive in tutti noi, vive in Capo Brondem che, dopo averlo salutato per l'ultima volta, si ricorda della forza e della sua potenza, sempre sfruttata prima da Randle per fare canestro e dopo aver alzato con tutte le sue forze un lavabo di marmo piantato a terra , pesantissimo, lo scaglia contro una finestra e fugge via attraverso la breccia alla ricerca della tanto agognata libertà.

venerdì 15 maggio 2009

IL " SEGRETO " CHE MILIONI DI DONNE HANNO IN COMUNE

La pubblicità , nostra inseparabile compagna di tutti i giorni, riflette sogni e desideri, si sofferma e insiste sulle paure e le insicurezze della nostra società; principalmente, quei geni dei pubblicitari, fanno sempre più riferimento a quelle fasce della società considerate più “ deboli “, “ insicure “ e di conseguenza maggiormente influenzabili e gestibili sul mercato, insomma, noi giovani ma soprattutto noi giovani donne.
Lo sterminato panorama del mondo femminile è un campo molto fertile per i perspicaci ideatori pubblicitari: abiti, intimo, cosmetici, casalinghi…Altro forse? Ma certo, come ho potuto lasciare per ultimi i re delle pubblicità, ciò che rappresenta la nostra più profonda intimità di donna ( bocconcino troppo allettante per i Freud del tubo catodico!! ): gli assorbenti.
A tutte le ore del giorno e della notte assorbenti di ogni forma, colore, misura, capienza e odore regnano sovrani sui nostri schermi, manipolando la nostra attenzione e, come sempre, distorcendo e violentando la realtà; infatti,lo ammetto, gli spot sono originali e fantasiosi ma solo apparentemente vari, in verità il messaggio che tutti vogliono trasmettere è uno solo: nascondi le tue mestruazioni, peso e zavorra secolare che ti impediscono di vivere come vorresti.
Dunque signore, armatevi di pazienza e iniziamo la promozione…….
Oggi Lines Seta Ultra ( quello viola per capirsi!! ) propina donna triste e depressa che traffica indaffaratissima in libreria, ciò sarebbe spiegabile se avesse bocciato un esame importante all’ università, magari ad un passo dalla laurea, e invece no, la ragazza floscia ammette: “ che fatica! Sarà che mi devono venire “ le mie cose “; ma immediatamente entra nel negozio il suo principe azzurro e la invita fuori a cena, la ragazza temporeggia pensierosa, ma alla fine sfodera il suo assorbente e, con gli occhi pieni di gioia, afferma : “ Con Lines Seta Ultra almeno un problema oggi l’ho risolto”.
Ecco come in questo spot ( quasi una soap-opera in realtà ) si sottolineano solo gli aspetti negativi, fastidiosi e nocivi del ciclo mestruale, che ci sono certo, ma non per questo bisogna omettere le dinamiche naturali del nostro corpo.
Passiamo ora al genere di spot che non soltanto fuorvia il giovane pubblico con messaggi subliminali o innaturali sul ciclo mestruale ma che, come se non bastasse, offre l’ immagine di una donna che non esiste (se non nei fumetti): la donna bionica.
In quasi tutti gli spot le protagoniste o sono in procinto di suicidarsi, come la libraia di prima, poiché le sue mestruazioni sono un problema oppure, al contrario, sono attive, ipercinetiche e sprezzanti di ogni pericolo proprio perché hanno trovato la soluzione, ovvero l’assorbente migliore, al loro problema; ancora una volta le mestruazioni sono un problema!!
Queste eroine al femminile fanno davvero di tutto; vanno in bici, attive ed energiche, pedalando a più non posso e, per giunta, contro vento; tutte belle linde con abiti bianchi svolazzanti di cui ,anche attraverso lo schermo, sembra di sentire l’odore di bucato, felici e sorridenti anche quando la telecamera inquadra il loro sedere a tutto schermo; ma loro sono tranquille perchè il loro nuovissimo assorbente “ non si vede, non si nota “; C’è forse da essere felici a mascherare, esorcizzare e tabuizzare la donna che è in noi?? E dai, non prendiamoci in giro, tutte noi sappiamo che l’ unica cosa che una ragazza desidera durante il ciclo è sdraiarsi sul divano con coperte e morbidi cuscini, in pigiama o tenuta da casa, sorseggiando una tisanina calda al finocchietto selvatico mentre guardi la tv e sfotti quella cretina che pedala…
Altre pubblicità mostrano donne maliziose che si scambiano sguardi accattivanti che, come subito dopo dimostra la scritta che appare, sussurrano “ il tuo segreto di donna “; il termine segreto che qui viene utilizzato con tanta superficialità , a mio avviso , è uno dei peggiori nonché più pericolosi poiché ci consiglia con tono intimo e confidenziale che le mestruazioni è meglio nasconderle, vergognarsene quasi e, mentendo a se stesse, far finta che tutto vada a gonfie vele e che saresti pronta a fare paracadutismo dal Kilimangiaro se te lo chiedessero!! ( come infatti si vede in un altro noto spot )
Dulcis in fundo, i colori delle pubblicità; spesso è la cosa a cui il giovane pubblico di ragazze fa meno caso ma ovviamente i geni del marketing no, anche quelli sono studiati affinché la donna che se ne sta sul divano a guardare la tv non si senta SPORCA durante “ quei giorni “; tutti gli slogan degli assorbenti sono scritti con colori chiari che vanno dal bianco all’azzurrognolo, la donna non ha problemi a vestirsi di bianco o a mettere uno slippino invisibile, insomma, mai un acceso rosso fuoco o un colore che almeno in parte si avvicini a realtà…. No, perché la realtà è vergognosa, la donna mestruata è vergognosa e quindi deve essere re-inventata una figura femminile che piaccia di più alle donne stesse ma anche ai maschietti.
In realtà noi dobbiamo amarci proprio per questo, abbiamo qualcosa che ci caratterizza e definisce la nostra splendida e misteriosa natura che anche l’altro sesso percepisce ed ama , o imparerà ad amare.
Vi saluto che l’acqua per la tisana bolle già….. LUCIA III E

venerdì 8 maggio 2009

CHE RAZZA DI BAMBINI !!!

Mi sto preparando per l'esame di puericultura....Tra le tante curiosità trovate nel libro, di cui sono vittime i poveri genitori del XXI secolo, impacciati, ansiosi, poco coscienti delle loro potenzialità e dei loro limiti, figuriamoci di quelle dei loro figli, ne ho trovate di divertenti, come le mille domande assurde dei neogenitori, seghe mentali più che altro, concernenti il bagnetto, il vestiario del piccolo, il ciuccio si o no, la prima uscita da casa, l'alimentazione ecc... Altre davvero agghiaccianti, incredibili, che qualunque persona sana di mente riconoscerebbe come palesi minchiate, ma che invece sembrano andare di moda tra i genitori " giusti " di oggi; al di là delle aromaterapie, cristalloterapie e metodiche varie per accudire il proprio piccolo, anche loro fanno la loro parte di danno intendiamoci, ma fanno comunque riferimento ad una mamma ed un bambino normali, che magari vogliono rendersi speciali, stupidi e speciali, ma fondamentalmente esseri terrestri....Ecco, non credevo di dover scoprire che al mondo esistessero dei " mezzi bambini ", cioè non con tutto dna umano, ma mezzo alieno !!
Io personalmente non avevo MAI sentito parlare dei " bambini indaco ", dei " bambini cristallo", di quelli " arcobaleno " nè dei " bambini starseed " !!! Bè, adesso mi sono documentata ed ho scoperto cose molto interessanti...

  • BAMBINI INDACO : ovviamente questa razza di bambini si riconosce dall'aura ( dalla loro vibrazione dell'anima ) che in questi soggettini indovinate di che colore è?? indaco !! Hanno però altre caratteristiche peculiari : sono, infatti, eterici, hanno una connessione karmica con la vita extraterrestre e sono particolarmente attaccati al loro Io Superiore. Questi "eletti" vengono al mondo con un senso di regalità che li contraddistingue, sono spesso ribelli, insensibili ad ogni forma di regole, di schemi, di autorità, sono ipersensibili, spesso asociali, insomma hanno bisogno di molta attenzione e devono essere cresciuti in un certo modo, per il bene dell'umanità !!! Ah dimenticavo, è a partire dagli anni '80 che siamo invasi da bambini indaco, anche se non tutti lo sono, certamente.
  • BAMBINI CRISTALLO : Questi marziani, detti anche Cristallini, nascono dal 2000, sono probabilmente figli di indaco, vulnerabili, molto pacifici e non ce ne sono molti perchè la società non è ancora pronta ad accoglierli. Un esempio? Gesù, era un cristallino, maltrattato, ucciso perchè la società non era pronta a riceverlo. I bambini cristallo hanno un' energia molto potente, bisogna quindi consentirgli di nascere e raggiungerci qui sulla terra, stimolando gli indaco a fare figli!!
  • BAMBINI ARCOBALENO : Loro sono nati a partire dal 2004, bè, questi sono davvero straordinari; infatti loro incorporano l'energia della Dea Madre e ci insegnano come conquistarla. Ma le testimonianze su di loro sono ancora scarse perchè sono solo 5 anni che sono in circolazione.
  • BAMBINI STARSEED : Questa categoria di individui è a parte percjè non sono umani al 100% ; hanno almeno un genitore che non è qui sulla terra e proprio quello è il genitore vero, cioè quello che gli da i geni magici. Il pianeta abitato dagli starseed, dal quale ogni tanto piovono sulla terra, è Sirio ! Ecco, proprio perchè a tutto c'è una spiegazione, si crede che le tante navicelle spaziali avvistate negli ultimi anni siano giunte qui, sulla Terra, per assistere all' ascensione degli starseed, bè in fondo anch'io non vorrei mai abbandonare il mio piccino sulla Terra e starmene su Sirio, lontana milioni di galassie!!

Che roba eh ?? Io mi faccio tante belle risate a leggere queste cose, su manuali, riviste sulle quali qualcuno scrive seriamente, che qulcuno pubblica e di conseguenza qualcuno legge....Questo mi fa pensare che in giro ci siano tanti genitori che somministrano il test per bambini indaco ai loro figli, che sperano a denti stretti che il loro bambino sia indaco così un giorno potranno avere un nipote cristallino e magari andare in vacanza su Sirio !!!!

sabato 25 aprile 2009

AD MALA SUMUS

Questo è il mio secondo articolo, partorito dopo un lungo priodo di documentazioni varie che mi hanno fatto scoprire tante, ma tante curiosità...
Lo studio sul fenomeno sociale mestruo è diventato uno dei miei pallini fissi, lo trovo assolutamente interessante e rivelatore su molti tabù che ancora velano questo argomento; nei miei studi sono venuta a contatto con svariati movimenti femministi, gruppi musicale, tra cui Elio e le storie tese che la donna e le sue "parti intime " le infila dapperttutto!!! Ho rispolverato vecchie riviste femministe con slogan meravigliosi e agguerriti in prima pagina, ho incontrato giornaliste cyberfemministe che inneggiano ad un naturalismo primitivo nel gestire le mestruazioni, oggetti, cadget vari, assorbenti allucinanti ecc......
Ma questa è un'altra storia.....


OOPS….MI SONO VENUTE LE PERIFRASI !!

Mi sono chiesta più volte se il proverbio che dice “ ferisce più la lingua della spada “ sia degno o meno di fiducia… Purtroppo, i fatti lo dimostrano, per la maggior parte delle volte e delle donne sembra essere così;
Esempio lampante che sembra confermare la veridicità di questo detto è la miriade di espressioni e perifrasi usate per ( non ) pronunciare la fatidica frase: ho le mestruazioni!!!
Il linguaggio infatti è uno specchio nel quale si riflettono usi, costumi e norme sociali, può essere usato dunque sia per valorizzare e accogliere oppure, appunto, per relegare un fenomeno o una parte del corpo nella sfera dell’inaccettabile o del proibito.
Passiamo dunque in rassegna i più svariati escamotages linguistici che le donne italiane utilizzano per sostituire il termine mestruazione, sia pure per imbarazzo e pudore o per spiccata creatività.
Possiamo farci un’idea partendo da alcuni dei più comuni: “ ho le mie cose “ o “ mi sono venute “, espressioni in cui non si identifica nemmeno il soggetto.
Facendo un passo indietro si scopre che anche i nostri avi facevano poetici sforzi per girare intorno alla parola: l’arcaico termine, tuttora in uso, “ marchese “ compare già in un testo del medico romano Scipione Mercurio del 1596, insieme con “ fiori”, “ ragione “ e “ purghe “.
Lo stesso Mercurio scriveva ne La Comare: “..Ho creduto che le donne vergognandosi di patire queste purghe le ponessero il nome di marchese, sebbene il nome di fiori gli è proprissimo”.
Anche la prima edizione del Dizionario della Crusca ( 1612 ) ammette il termine marchese che solo nella quarta edizione ( 1733 ) attribuisce al linguaggio volgare, sottolineando che l’origine del termine era sconosciuta.
Qualche dizionario tenta comunque una spiegazione etimologica. Il Dizionario moderno delle parole che non si trovano in dizionari comuni ( 1905 ) fa risalire “ marchese” al francese marquis, da marquer,
“ segnare, marcare “ o addirittura al celtico: march “ donna “ ed es “ fluido”.
Ancora nei Dizionari della Crusca ( 1708 ) si trova l’acquatico “ prefluvio delle donne “.
L’altrettanto arcaico “ regole”, ancora oggi riportato in vari dizionari, come lo Zingarelli, è in uso dal XVIII sec. , mentre già dal ‘500 si usavano termini quali, “ ordinazioni “, “ purghe lunari “ o anche solo “ lune “.
A partire dal ‘700 “ ciclo” e “regole “, termini che rimandano alla ciclicità del mestruo, sembrano affermarsi sempre più come termini medici, mentre circonlocuzioni ed eufemismi vari hanno continuato la loro vita autonoma.
Tra questi alcuni sottolineano aspetti negativi, come per esempio “ le noie “, “ l’indisposizione “e “ il nervoso “, mentre altri quelli positivi, quali “ benefizi “e “ soccorsi “. Questo passaggio, dal negativo al positivo, evidenzia come le donne delle classi popolari avessero spesso una visione fondamentalmente positiva delle mestruazioni, considerate un segnale di buona salute e la prova che non erano incinte.
Anche nell’ ‘800 il moralismo cattolico imperante non permise una trattazione più libera dell’argomento ma, se possibile, accentuò i tabù , affermando in giornali femminili, riguardo all’educazione delle fanciulle, che “ la parola è d’argento ma il silenzio è d’oro “.
Nella seconda metà del ‘900, in piena rivoluzione sessantottina, sui settimanali femminili si parla di femminismo e si dedica più spazio alla salute della donna, ma le mestruazioni continuano a rimanere nascoste da un velo di perifrasi, e dovranno aspettare gli anni ’70 per essere chiamate con il loro nome. Sull’onda delle pubblicità diventano addirittura da sbandierare orgogliosamente, purché non siano evidenti né fastidiose, grazie alla scelta del giusto assorbente.
Un’ indagine attuale della giornalista Malaguti fra donne e uomini italiani fra i 25 e i 54 anni ha rivelato una sostanziale propensione alla chiarezza: di solito si dice “ mestruazioni” o “ciclo”.
Sono emerse anche alcune chicche: un uomo di Bologna le chiama “ le brigate rosse”, riferendosi ai catastrofici sbalzi d’umore della compagna; una donna del centro-sud le chiama “ le cascate “, drammatizzando un po’; un uomo di Avellino dice “ è arrivato Filippo “, il perché è ignoto; un ragazzo di Roma ne parla affettuosamente chiamandole “ le menstruine “; una ragazza siciliana sfodera “ allarme rosso” e una donna romana “ i traffici “, per via dell’andirivieni con il bagno.
Anche nel resto del mondo esiste una quantità inimmaginabile di giri di parole e di soprannomi.
Partendo dagli Stati Uniti troviamo l’ avventuroso “ surfing the crimson wave” ( fare surf sull’onda rossa ) o il familiare “ aunt Rosie “ ( zia Rosie ); nel Texas troviamo metafore stile Far West come “ back in the saddle again “ ( essere di nuovo in sella ). Dalla Gran Bretagna e dall’Australia arriva il creativo “ I’ ve got the painters in “ ( ho gli imbianchini in casa ), dal Belgio il poetico “ i miei momenti del mese “, mentre il Brasile ci regala il marziano “ o visitante “ ( il visitatore ).
Dalla Repubblica Ceca giunge il politicizzato “ Primo Maggio “ e l’elfico “ fenomeno delle fragole “, simile al finlandese “ giornate del mirtillo rosso “. Dalla Cina arriva la “ piccola sorella rossa “, “ il generale rosso ha bussato alla porta” e lo splendente “ acque lunari “.
Un’ espressione desueta usata dalle donne francesi è “ sono sbarcati gli inglesi “, forse per via del colore rosso delle giubbe inglesi; gli ungheresi cambiano esercito e dichiarano che “ stanno arrivando i russi “, mentre alcune donne polacche hanno “ visite dalla zia da Mosca”.
Fra le curiosità tedesche si segnala “ tasse mensili “ e “ messaggio mensile “; mentre un’ indiana riporta “fuori dalla porta “,per ragioni religiose infatti alcune famiglie indù isolano le donne durante le mestruazioni.
Dal Giappone arriva “ seiri “ ( logica della vita) e i poetici “ getsuji “ e “ tsuki no mono “ ( cosa della luna ), “ hatsuhana “ ( primo fiore ) e “ shochou “ ( prima marea ), per il menarca.
In America Latina è diffuso “ Andrès “, perché fa rima con “ el que viene cada mes” ( quello che viene tutti i mesi ).
In Nigeria è diffusa l’ espressione “ clock “: se una ragazza deve dire al fidanzato che ha saltato il ciclo dirà “ sto ancora cercando il mio orologio “; sempre in Africa, in Congo dicono che una donna mestruata “ è nella luna “, mentre “ essere nel cielo “ significa essere incinta.
Nelle Filippine si usa l’ espressione “ meron ako “, che significa semplicemente ( ho… ).
Madri e nonne portoricane usano l’ espressione “ te cantò el gallo “ ( ti ha cantato il gallo ), per chiedere ad una ragazzina se ha avuto il menarca.
Possiamo concludere questo elenco con la stupenda espressione indiana che indica la mestruazione come “ il fiore che cresce nel dio dell’ amore “, che dimostra come la cultura dei popoli influenzi la modalità di vivere e descrivere un fenomeno fisiologico…..Dovremmo forse andare tutte in India ??!!




LUCIA II E

domenica 19 aprile 2009

AD MALA SUMUS

Vi presento uno dei tanti articoli che, nel corso dei miei 5 anni al Classico, ho scritto per il nostro giornalino scolastico " Ad mala sumus ", creato dal nulla da qualche volenteroso studente e che ha poi riscosso un buon successo nel corso degli anni !!
Io personalmente ho sempre scritto fin dalla IV ginnasio, toccando vari argomenti, dall'attualità, alle recensioni di film, libri e teatro, alle curiosità che questa nostra città nasconde...
Ma è dagli ultimi due anni liceali che ho cominciato a tenere una rubrica, piuttosto fissa, su un argomento a me molto caro, intimamente nostro ma, che nella vita di tutti i giorni, ci viene continuamente sottratto e deturpato nella sua eccezionalità e sul quale, ovviamente, si specula, essendo uno dei più grandi motori del mercato mondiale....Le mestruazioni!!!!!!
E allora ecco a voi uno dei miei primi articoli che risale al 2007....



TREMATE..TREMATE..LE STREGHE SON TORNATE !

La maggior parte delle volte tentiamo di fuggire le cosiddette situazioni " ambigue" perché, in effetti, fanno paura, non conosciamo cosa può succedere e, di conseguenza, privi di un copione,non sappiamo come comportarci ed entriamo in confusione;
Si dimentica spesso che l’ ambiguità è cresciuta con noi, dentro di noi, ed ha influenzato la vita di molti ma soprattutto quella di noi donne e, come sicuramente avete appreso o siete in procinto di apprendere, ciò accadde fin dalla nascita dell’umanità.
Ma cosa abbiamo dunque di tanto straordinario e inquietante?...Occhi,bocca ,naso,due gambe, due braccia…Sì, niente di strano fin qui, ma allora cosa?
Ecco cosa: "Quel prezioso simbolo di vita e di morte insieme che gli antichi vedevano perdere alle donne una volta al mese senza che questo le facesse morire.".
Da tempo l’enigma del sangue si è risolto, ma nei millenni il suo mistero stimolò una serie infinita di miti, credenze, leggende, fantasie e fascinazioni magiche.
Da questo tiepido fluido sgorgarono cosmogonie, fedi religiose, precetti etici, dottrine mediche, comandamenti e tabù, statuti etico-civili. Dal sangue e nel sangue si sono sviluppate la storia sacra e quella profana.
Purtroppo nei secoli non ci siamo limitati a fantasticare su questi strani fenomeni femminili che prendono il nome di mestruazione, dal latino "menstruum", da "menstruus" (mensile), a sua volta derivazione di "mensis" (mese), ma altrettanto spesso ci siamo impegnati strenuamente per tabuizzare, perseguitare ed eliminare la donna, mestruata.
La stessa nostra più antica rappresentante non fu vista di buon occhio, dono e punizione divina,Pandora, come Eva, fece il suo ingresso nel mondo cambiandolo per sempre, andando ad intaccare la sfera divina in cui gli uomini godevano dell’eternità, introducendo il seme di vita ma anche il germe mortifero.
Questa ambivalenza continuerà a suscitare reazioni forti ed opposte ed accompagnerà nei secoli l’involuzione e l’evoluzione dell’immagine femminile, oscillanti dalla divinizzazione ( Mater Matuta..ecc.. ) alla persecuzione. Plinio il Vecchio, l’autore antico più citato in storia mestruale, nel 77 d.c. nella sua Historia Naturalis,simpaticamente scriveva:
" Non si troverà facilmente qualcosa di più stupefacente, di più anomalo del flusso delle donne" e fin qui possiamo sopportarlo, ma poi continua con toni apocalittici: " Al sopraggiungere di una donna che ha le mestruazioni il mosto inacidisce; al suo contatto le messi divengono sterili; muoiono gli innesti, bruciano i germogli del giardino, cadono i frutti degli alberi; al suo solo sguardo, la lucentezza degli specchi si appanna, si smussa la punta delle lame, si oscura lo splendore dell’avorio, muoiono le api degli alveari…I cani, se assaggiano il liquido mestruale, diventano rabbiosi e il loro morso è contaminato da un mortale veleno."
E la cosa incredibile è che la mancanza di prove ( davvero le zucche si seccavano e gli specchi si appannavano? ) non ha intaccato sostanzialmente queste credenze, che sono sopravvissute nel folklore popolare quasi fino ai giorni nostri.
Ancora molti secoli dopo Plinio, D’ Alembert e Diderot nella loro Opera Magna descrivono il mestruo come " uno dei più curiosi e imbarazzanti fenomeni del corpo umano ".
Alla base di tutto questo si erge chiaramente la tradizione cristiana che derivando dall’Antico Testamento, sbandiera più che mai " l’ impurità " del ciclo mestruale e le nefaste conseguenze di esso sulla donna e su chiunque ad essa si avvicinasse.
Vennero quindi istituiti divieti e l’enorme potere della Chiesa sul corpo della donna si è palesato in una lenta ma inesorabile denigrazione con picchi terribili nella caccia alle streghe e anche nella rigidissima morale ottocentesca.
Bisogna ricordare comunque che queste idee hanno coabitato sempre con altre, altrettanto magiche, ma in senso positivo, come la leggenda del Re del Graal analizzata da Giani Gallino:
" Il Re del Graal è un re magagnato che soffre per una misteriosa ferita che mai si rimargina e che duole maggiormente al passar della luna che muta , cioè in concomitanza con i cicli lunari. Eppure proprio la sindrome mestruale e la ferita , che si trova nell’ inguinaia del re , lo rendono magico e taumaturgo, diverso da ogni altro maschio e da ogni altro re."
In questa leggenda è evidente però che per far emergere la simbologia positiva del fenomeno mestruale, l’uomo deve, invidiosamente appropriarsene.


LUCIA II E

sabato 18 aprile 2009

PLASTIC MACS

Plastic macs, un gruppo fantastico di quattro stravaganti ragazzi romani, musicalmente parlando molto sofisticati e attenti alle piccole sfumature, nella musica come nelle voci, peraltro davvero speciali, il cantante io l'adoro, è dolcissimo e se chiudo gli occhi mi sembra di sentire una voce d'altri tempi, lontana, sfuocata ma ricca di sfumature, mi riporta un pò nel mondo dei Beatles, di un vecchio Paul che ha fatto e continua a fare la storia!!!!
Poi, come non innamorarsi delle loro copertine, questa è unica : il trichecone e il gallo sono i miei preferiti!!! Per non parlare delle loro canzoni, me li immagino proprio, a comporre, provare e riprovare in scantinati, vecchi studioli polverosi carichi di cd, dischi e libri di vario genere, magari un pò solitari, timidi ma a tratti tanto coinvolgenti.....
Giuro che se girando per Roma trovo un gallo o un trichecone, ancora sono indecisa su chi sia il mio cuginone speciale, mi butto al collo e non lo mollo più!!!!!!
Bravo Cosimi....

mercoledì 15 aprile 2009



Marco Travaglio...Questo nome, quante storie, polemiche, elogi e minacce!! Quanto caos attorno a questa figura, carismatica e saggia, che tutti i " potenti " cercano di diffamare,tentando di renderlo un buffone, un loquax, uno " spregiudicato dalla lingua biforcuta".

Oggi sono stata a sentire la presentazione del suo ultimo libro, era la terza volta che lo sentivo e vedevo parlare, la prima volta tre anni e mezzo fa ad arezzo wave, in un intermezzo di controinformazione, la seconda a Livorno, il tema dell'incontro era quello del pacchetto sicurezza proposto dal governo Berlusconi, il pacchetto della loro sicurezza ovviamente, perchè più sicurezza dei cittadini implicherebbe meno tutele per loro, meno intercettazioni telefoniche, meno processi, più tempo per organizzare una buona e mafiosa difesa, daltronde cosa ci si può aspettare da un capo del governo plurindagato, membro della P2, indagato per associazione a delinquere, omicidi, reciclaggio e chi più ne ha più ne metta....

Oggi, dopo un suo classico cappello sull'importanza della satira politica, ormai secolare e soprattutto segno di una sana democrazia, quella che noi non abbiamo già più, ha toccato diversi argomenti, dialogando col pubblico, tra cui il conflitto d'interessi come strategia politica della sinistra, il secondo pacchetto sicurezza, il prossimo e pare imminente referendum, il regime autoritario e dittatoriale nel quale viviamo, sottolineando soprattutto l'ottusità del nostro regime, a differenza di quelli storicamente ricordabili, come la Spagna franchista e la Serbia di Milosevic, in cui la satira politica non veniva censurata!!!!

A proposito di censura, ogni giorno ce n'è una nuova, la puntata di Annozero del 9 Aprile pare aver turbato gli animi di molti politici, giornalisti, editoriali, ma non della maggior parte dei cittadini che si sono, forse, sentiti rappresentati dalle domande innocue e lecite che tutti ci siamo posti, non tanto sulla prontezza negli interventi della protezione civile, ma su possibili piani e studi preventivi, dato che tutti ormai sanno che in Abruzzo la terra tremava da più di 5 mesi!!

Semplicemente INTERROGARSI, serve per darsi delle RISPOSTE, per cercarle da chi forse ne sa più di noi, che so io, un sismologo,ingegnere,architetto, qualcuno che possa in parole comprensibili spiegare la situazione alla nazione ma soprattutto agli abitanti stessi della zona che in una notte si sono visti crollare tutto addosso, casa, vita e chi è rimasto vivo, solo, si accorge che tutte le sue speranze sono rimaste intrappolate sotto le macerie, insieme ai suoi cari.

INTERROGARSI sul da farsi attuale ma anche su ciò che poteva esser fatto prima, per prevenire anche minimamente una catastrofe del genere; ecco, per questo, Santoro è stato citato in causa per " abuso di libertà ", con lui è stato censurato il vignettista Vauro per aver fatto il suo mestiere, il vignettista satirico, ovviamente aspro ed oppositivo.

Mentre il nostro governo è specializzato nel tappare la bocca a chi ha realmente qualcosa a dire e qualcuno da rappresentare, in compenso le nostre televisoni pullulano di sanguisighe, giornalisti succhiasangue che nemmeno di fronte a vite stroncate si fermano, certo, non possono fermarsi sennò sono out,addio, FUORI, PER SEMPRE !!

Questa è l'informazione che piace ai nostri politici e che presto comincerà a piacere anche a noi, tanto è il lavaggio del cervello, Vespa che va a succhiare il sangue ai morti, che cammina tragicamente sulle macerie mentre si rivolge amorosamente a madri che hanno perso i propri figli, ci piace che il terremoto sia pane per tutti i denti e dato che ci riguarda tutti, anche la Durso può permettersi di parlarne, intervistare persone e addirittura, di questo la ringrazio io personalmente, di versare quella agognata lacrimuccia in tv...

Che schifo...Schifoso è tutto il giochino perverso dei finti rammarichi, dei pianti artificiali, delle "missioni "salvifiche dei politici, che poi, in cosa si traducono, in ODIENCE, in una sporca competizione sugli ascolti, poco importa se poi Santoro lo sguivano in circa 4 milioni di persone, l'importante è essere stati i più visti, seguiti, ascoltati e il giorno dopo commentati!!

Concludo con una citazione di Indro Montanelli, Maestro di Travaglio nella sua cultura giornalistica e che a mio avviso riassume in poche parole, il perfetto profilo del giornalista che NOI CITTADINI vogliamo, no politico, no di parte ma... " Un giornalista che non uccida col coltello, ma con un'arma molto più raffinata, tagliente e non perseguibile penalmente : l' Archivio"

lunedì 13 aprile 2009


Roberto Bolle e Polina Semionova in una delle più famose variazioni del mondo, tratta dal repertorio del Lago dei cigni....

domenica 12 aprile 2009



La mostra Arte genio follia, ospitata in Santa Maria della Scala a Siena, ripercorre in tutte le tappe l'evoluzione del concetto di follia, di psicosi, nell'arte, nella letteratura e nell'immaginazione popolare; Si parte da opere di Bosch, dove il mondo dei folli, grottesco e informe, viene denominato Mattagonia, fino all'esposizione di vari strumenti di " contenimento " , di tortura di fatto, utilizzati nei manicomi per sedare gli psicotici!! Fino ad arrivare alle cosiddette " terapie morali ", ovvero la liberazione dei pazzi dalle catene e la loro sottoposizione a elettroshock e lobotomizzazione, fino a sfociare nell'affascinante concetto di arte e psicosi, con artisti notoriamente schizofrenici, o perlomeno presunti tali, quali Kirkener, Van Gogh, Munch, Otto Dix,Ligabue, Messchersmith, che con le loro opere hanno espresso al meglio la dicotomia genio e psicosi che trova nella pittura, nell'arte, dall'uso dei colori alla carica espressiva dei contenuti il suo canale per esprimersi, potenziata e al meglio!! La mostra termina con l'attuale concetto di psicosi, che purtroppo spesso si traduce in un qualcosa di brutale, crudo e violento, tralasciando i suoi aspetti misteriosi, bui e profondamente inconsci, quindi era ovvia l' esposizione di manichini sanguinolenti, squoiati brutalmente, teste mozze, crocifissioni...Questo ancora una volta, a mio avviso, simboleggia l'abissale differenza tra il passato e il presente, tra una psicosi " scomoda " per la società e l'attuale società, pienamente psicotica e disumana anche nell'arte!!!!

giovedì 2 aprile 2009

LEZIONE DI VITA

Roberto Saviano David Grossman
Paul Auster







Mercoledì 25 Marzo, ospite da Fazio a Che tempo che fa è stato Roberto Saviano, protagonista di una serata ricchissima di riflessioni, saggezze e, in quanto tale assolutamente agghiacciante perchè non siamo più abituati a vedere una tv del genere ( semplicemente sana e caratterizzata da una vera informazione ) ; Roberto Saviano, trentenne napoletano, autore del best seller Gomorra e collaboratore di alcune delle più grandi testate giornalistiche mondiali, sotto scorta dal 13 ottobre 2006, costretto a cambiare dimora ogni 3 mesi, espropriato della sua vita ( perchè la sua non è vita, anche se molti stronzi credono che lo sia ), della sua intimità, delle sue semplici gioie familiari, ha tenuto in diretta su Rai, una settimana fa, una grandissima lezione sulla letteratura, sulla vera informazione ( che poi è quella che la gente vorrebbe davvero sentire ), sulla politica, saggia ma umana, insomma una grande lezione di vita !!!

Nella prima parte della serata Saviano ha tenuto un monologo agghiacciante sulla forza della parola scritta e quanto questa possa suscitare paura se usata nel modo " giusto "; a tale proposito ha sciorinato molte copie delle prime pagine dei giornali locali della sua terra, dalla Gazzetta di Napoli a quella di Caserta ecc.. Ha minuziosamente spiegato come ogni titolo nasconda, celi un significato estremamente pericoloso, che, fondamentalmente, in tutti i casi, sembra giustificare la presenza e il potere dello "Stato" mafioso che regna indisturbato, anzi propagandato addirittura dalla stampa locale!! I titoli riportavano davvero slogan inquietanti, che probabilmente il nostro occhio " inesperto " non avrebbe colto e ne sarebbe quindi stato fuorviato, obiettivo dello stesso giornale/giornalista...
Saviano faceva notare come ogni notizia che riguardi boss mafiosi, arresti, complici, scagnozzi e parentame vario, non faccia mai riferimento a nomi veri, cioè, non vengono mai chiamati per nome e cognome, questo perchè la gente già sa e soprattutto si presuppone che la gente già sappia di chi si tratta, quindi bastano i soprannomi, spesso inquietanti o ironici, in ogni caso " alla portata di tutti ", come se t'avessero arrestato il tuo caro amico Pippo, Mapo, Fedos ecc....
Alcuni titoli erano : " arrestato il figlio di Menelicche ", " sequestrati i beni del Tappo " ...
Un altro, il più terrificante a mio avviso, riportava queste testuali parole : " Giustiziato l 'Infame "
Sapete chi era l' Infame?? Il giornale non solo parla di uccidere per fare " giustizia " ma chiama Infame un ex mafioso, pentito e attualmente collaboratore di giustizia; ci rendiamo conto dei messaggi atroci che passano ?? Quindi vorrebbero farci credere che l' infame qui era il collaboratore di giustizia, la vera giustizia, e che quindi la camorra ci ha fatto un piacere a togliercelo dalle palle, perchè "ci" aveva traditi, aveva tradito la nostra giustizia e pertanto doveva pagare??!!! O ancora, e di fronte a ciò è davvero impossibile non vomitare o desiderare di togliersi la vita: " Il piccolo Tommy, il dolore dei boss ". Tommaso, Tommy era quel bambino disgraziatamente vittima di un rapimento, tragicamente conclusosi con la morte del piccolo, due o tre anni fa; ebbene, i boss mafiosi hanno espresso il loro dolore ai familiari, affermando di conoscere i rapitori o perlomeno le dinamiche del rapimento e che, se i rapitori avessero torto un capello al bambino, in carcere li avrebbe aspettati l' inferno, altrimenti avrebbero scontato la loro pena senza ulteriori fastidi!!! Eccoci qua, la mafia che si sostituisce allo Stato, ai veri organi di giustizia e di sicurezza nazionale e che può permettersi di violare un dolore così immenso, quello di una famiglia distrutta che mai più tornerà a vivere.
Parallelamente ai titoli di "cronaca", Saviano ha mostrato molte foto di funerali, funerali di ragazzi, giovani e giovanissimi, morti ingiustamente sul lavoro perchè costretti al lavoro nero, abbandonati moribondi sul ciglio della strada dai loro compagni di lavoro, perchè non si può rischiare di perdere il posto ed entrare nei casini, meglio sacrificare una vita, gente uccisa da proiettili vacanti, gente di cui nessuno ha mai parlato ma che ancora hanno cose da dire se correttamente ascoltati e RICORDATI !!
La prima parte della serata si è conclusa con un' intervista di Fazio a Saviano, dove non si parlava solo della " mia condanna, Gomorra "come è lo stesso Saviano ad avere definito, ma anche della sua non- vita, della sua nuova famiglia, che sono i carabinieri della scorta, costantemente con lui, giorno e notte, di ciò che di lui pensa la gente della sua terra, la maggior parte dei ragazzi, purtroppo, è d' accordo con lo slogan " Saviano merda " di cui sono imbrattati tutti i muri, o nel dire che " lui ha fatto questo solo per i soldi, ora che ce li ha potrebbe anche smetterla di ingiuriare la brava gente " oppure " Saviano dice cazzate, la mafia non c' entra, la mafia ci fa stare tranquilli e ci permette di andare a scuola col pulmino a noi ragazzi " ancora " Saviano, non posso parlarne, nè di lui nè di quel suo libro di merda che tutto impesta, sono tutte bugie!! "
Non è tanto sconcertante quello che la gente dice che può essere " giustificato " dall' ignoranza, dalla voglia di ignorare, dalla stupidità, dal terrore, dalla ferrea volontà di dimenticare o celare tutto, per stemperarlo, dimenticarlo o addirittura credere che sia utile a qualcuno, ciò che davvero spaventa è che tutto questo è permesso dallo Stato, dalla cultura imperante che è una cultura evanescente, dai rapporti di comodo della nostra classe politica e da tutto/i quelli che tutelano questo sistema!!

Nella seconda parte della serata c'è stato un meraviglioso confronto tra Saviano, Paul Auster, importante scrittore americano e David Grossman, scrittore contemporaneo israeliano tra i più importantio con Oz e Yeoschua; è stato magnifico, non solo per l' altezza delle riflessioni, ma soprattutto per l' umanità di queste persone, uomini prima di tutto, prerequisito stesso per essere scrittori, uomini grandi d' animo e di mente che parlano da uomini ad altri uomini, quel pubblico fremente che quella sera era collgato su Rai tre, i dati confermano che si è trattato di milioni di anime, e che si è lasciato sconvolgere e conivolgere dalle parole, dalle verità che ognuno in realtà porta dentro, ma che Saviano l' altra sera ha risvegliato!!!


Mi auguro di riuscire a caricare qualche video sul blog, qualche spezzone della serata perchè realmente è stata una lezione di vita, che inevitabilmente ha lasciato i suoi segni nelle persone, segni che prenderanno vita, prima o poi, la strada è ancora lunga ma percorribile.....











lunedì 9 marzo 2009

UNA STORIA SBAGLIATA


E' una storia da dimenticare
e' una storia da non raccontare
e' una storia un po' complicata
e' una storia sbagliata.

Comincio' con la luna sul posto
e fini' con un fiume d'inchiostro
e' una storia un poco scontata
e' una storia sbagliata.

Storia diversa per gente normale
storia comune per gente speciale
cos'altro vi serve da queste vite
ora che il cielo al centro le ha colpite
ora che il cielo ai bordi le ha scolpite.

E' una storia di periferia
e' una storia da una botta e via
e' una storia sconclusionata
una storia sbagliata.

Una spiaggia ai piedi del letto
stazione Termini ai piedi del cuore
una notte un po' concitata
una notte sbagliata.

Notte diversa per gente normale
notte comune per gente speciale
cos'altro ti serve da queste vite
ora che il cielo al centro le ha colpite
ora che il cielo ai bordi le ha scolpite.

E' una storia vestita di nero
e' una storia da basso impero
e' una storia mica male insabbiata
e' una storia sbagliata.

E' una storia da carabinieri
e' una storia per parrucchieri
e' una storia un po' sputtanata
o e' una storia sbagliata.

Storia diversa per gente normale
storia comune per gente speciale
cos'altro vi serve da queste vite
ora che il cielo al centro le ha colpite
ora che il cielo ai bordi le ha scolpite.

Per il segno che c'e' rimasto
non ripeterci quanto ti spiace
non ci chiedere piu' come e' andata
tanto lo sai che e' una storia sbagliata
tanto lo sai che e' una storia sbagliata.





Fabrizio de Andrè a PierPaolo Pasolini.... " da Grande a Grande "















sabato 7 marzo 2009

L' etoile








Svetlana Zakharova è attualmente considerata una delle più grandi ballerine al mondo, incarnazione della danza classica per rigore, pulizia della tecnica e delicatezza dei movimenti. A soli 17 anni, dopo aver studiato alla celebre Accademia Vaganova di S. Pietroburgo, entra a far parte della compagnia del teatro Mariinskji della stessa città; solo un anno dopo viene promossa a prima ballerina del teatro per il quale danzerà la maggior parte dei ruoli, dai classici balletti ottocenteschi di repertorio a quelli moderni del novecento. Dal 1999 danza con le più grandi compagnie mondiali: American Ballet Theatre, Ballet de l' Operà de Paris, il corpo di ballo della Scala di Milano, New York city ballet... Dal 2003 a Svetlana Zakharova viene riconosciuto uno dei più grandi titoli per un ballerino, diventa infatti etoile, prima ballerina, del teatro Bols'òi di Mosca! Infine, ma solo per ora, viene nominata artista Emerito di Russia nel 2005 !! Questo brevissimo excursus sulla vita e la formazione di una delle più grandi ballerine esistenti ci fa capire come la danza, classica in particolare, sia una scelta di vita definitiva; una strada senza ritorno se la intraprendi ad alti livelli, una scelta che si impossessa di te al cento per cento. Ho praticato danza classica per 13 anni nella mia città, mai ad alti livelli perchè non era nelle mie intenzioni nè nelle mie potenzialità, ma ho vissuto intensamente quel mondo; ho provato sulla mia pelle il dolore di 12 ore di prove consecutive, la debolezza del corpo e la sua estrema gestibilità, l' ebrezza della " prova generale " e la paura del palco, ho vissuto quegli attimi senza fiato dietro le quinte, al buio mentre i rumori del teatro si fanno sentire sempre più forti, ho aiutato e sono stata aiutata perchè sul palco sei solo, tutto dipende da te, ma dietro le quinte solo non sei più niente, è il lavoro di squadra che, paradossalmente, fa lo spettacolo e il suo successo!! Questa è la vera eccezionalità della danza classica, sei tu, solista, ad essere prima ballerina del teatro ma senza gli altri, il coeur du ballet, non esisti.










mercoledì 4 marzo 2009

Assignment 1

E' difficile per me non scadere nella banalità raccontando i miei primi approcci con la tecnologia, più o meno tutti disastrosi e fallimentari. Fin da bambina sono stata spaventata dalle responsabilità che, a mio avviso, avrebbe comportato entrare in questo mondo: il primo cellulare è arrivato a 14 anni su richiesta dei miei, il computer invece, grande regalo della comunione, è stato usato per i primi 4 anni solo da mia mamma per giocare al solitario e poi, da quando ho cominciato ad utilizzarlo io per scuola, abbiamo cambiato due volte l' hard disc a causa di virus e altrettante volte il modem per la connessione; in conclusione, tanto tempo e tanti soldi.
Non sapendomi rapportare, per una mia incompatibilità, correttamente e in maniera funzionale a tali strumenti tecnologici, diventano spesso oggetto dei miei sfoghi: prendo a morsi il telefonino, schiaccio a caso pulsanti del computer finchè lo schermo diventa nero ecc..
L'unico motivo per cui attualmente uso volentieri il computer, non avendo hi pod, è per ascoltare la musica, scaricarla e archiviarla; Forse è un uso estremamente limitato delle sue potenzialità ma per le mie è già tantissimo!!

martedì 3 marzo 2009

Avventura a Durango

Peperoncini rossi nel sole cocente polvere sul viso e sul cappello io e Maddalena all'occidente abbiamo aperto i nostri occhi oltre il cancello ho dato la chitarra al figlio del fornaio per una pizza ed un fucile la ricomprerò lungo il sentiero e suonerò per Maddalena all'imbrunire. Nun chiagne Maddalena Dio ci guarderà e presto arriveremo a Durango Stringimi Maddalena 'sto deserto finirà tu potrai ballare o fandango Dopo i templi aztechi e le rovine le prime stelle sul Rio Grande Di notte sogno il campanile e il collo di Ramon pieno di sangue Sono stato proprio io all'osteria a premere le dita sul grilletto Vieni mia Maddalena voliamo via il cane abbaia quel che è fatto è fatto Nun chiagne Maddalena Dio ci guarderà e presto arriveremo a Durango Stringimi Maddalena 'sto deserto finirà tu potrai ballare o fandango Alla corrida con tequila ghiacciata vedremo il toreador toccare il cielo All'ombra della tribuna antica dove Villa applaudiva il rodeo Il frate pregherà per il perdono ci accoglierà nella missione Avrò stivali nuovi un orecchino d'oro e sotto il livello tu farai la comunione La strada è lunga ma ne vedo la fine arriveremo per il ballo e Dio ci apparirà sulle colline coi suoi occhi smeraldi di ramarro Nun chiagne Maddalena Dio ci guarderà e presto arriveremo a Durango Stringimi Maddalena 'sto deserto finirà tu potrai ballare o fandango Che cosa è il colpo che ho sentito ho nella schiena un dolore caldo siediti qui trattieni il fiato forse non sono stato troppo scaltro Svelta Maddalena prendi il mio fucile guarda dove è partito il lampo miralo bene cercare di colpire potremmo non vedere più Durango Nun chiagne Maddalena Dio ci guarderà e presto arriveremo a Durango Stringimi Maddalena 'sto deserto finirà tu potrai ballare o fandango
Fabrizio de Andrè dal testo "Romance in Durango" di Bob Dylan